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La resistenza insulinica

Ciao amici del MY Lab!

Oggi ho l’onore e il privilegio di parlare con il Dottor Dimitris Tsoukalas, esperto di malattie croniche e auto immuni. Porto sempre con me una copia del libro “Come vivere 150 anni” che è la bibbia del MY Lab e non solo, molte persone l’hanno letto. E’ un libro che sta avendo molto successo e che noi prendiamo come riferimento per tutti quei dati importanti che ci servono per capire gli effetti sulla salute della nostra alimentazione, stile di vita e integrazione. Se siete interessati potete visitare la nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/mylabexperiment/

Il nostro dottore è un esperto di fama mondiale su questa cosa e ha all’attivo diverse decine di pubblicazioni su riviste scientifiche che parlano proprio dell’invecchiamento, l’effetto degli integratori e gli effetti positivi delle sostanze nutrizionali sulla salute e sul controllo dei vari aspetti della salute tra i quali anche quello della glicemia e la prevenzione del diabete e di varie malattie anche molto più gravi come le malattie autoimmuni.

Una settimana fa è stato pubblicato un nuovo lavoro sulla resistenza dell’insulina, l’obesità  in rapporto ai polifenoli. I polifenoli sono delle sostanze naturali antiossidanti che si trovano in molti cibi naturali, che non hanno subito un elaborazione industriale. Nell’ultimo periodo si raccolgono molti dati rispetto all’azione che hanno questi polifenoli. Ci sono delle molecole naturali per esempio nel tè verde, nell’uva, si trovano nel cacao, frutti di bosco etc… Tutte queste sostanze, queste molecole hanno effetto antiossidante molto intenso e possono aiutare a diminuire la resistenza all’insulina.

La resistenza all’insulina è un fattore che influisce sull’aumento del peso, l’obesità fino allo sviluppo del diabete, a lungo termine. Voglio far notare questo fatto, che in realtà il nostro obiettivo deve essere quello di stare in salute portando il corpo a un equilibrio biochimico, altrimenti le persone cominciano a ragionare esclusivamente in termini farmaci, che è la cosa a su cui voglio mettervi in guardia. Cioè prendi gli antiossidanti per evitare l’invecchiamento, prendi sostanze che hanno a che fare con la glicemia per evitare il diabete, non è così, stiamo parlando degli effetti di sostanze antiossidanti anche su una cosa che non è vista a livello popolare come influente; cioè sulla glicemia e sulla resistenza insulinica.

La resistenza insulinica indica lo sforzo che fa il corpo per mantenere la glicemia stabile. Perché una persona può avere la glicemia normale, però che sforzo fa il corpo per mantenerla a quei livelli? Quindi una persona dovrebbe misurare l’insulina stessa non solo la glicemia per capire qual’è lo sforzo.

La resistenza all’insulina è uno dei fattori principali per lo sviluppo di malattie croniche, non solo per l’obesità.

Molta gente pensa, “io sono magro quindi posso mangiare molto zucchero, pasta, alcol, vini di qualità e sono magrissimo”. Si è magrissimo, però il corpo compie un grande sforzo per mantenere la glicemia bassa e questo sforzo si manifesta a lungo termine come malattia. La percentuale di malattie mortali come le malattie cardiache e il cancro, sono collegate con la resistenza all’insulina, ma anche le malattie infiammatorie a lungo termine come artriti, malattie autoimmuni sono legate alla resistenza all’insulina.

Quello che abbiamo visto e che questi fattori, queste molecole naturali creano delle regolazioni a livello cellulare anche a livello genetico. L’espressione del DNA che permette al corpo di dare soluzioni, risolvere questa resistenza, quindi rispondere meglio, essere più sani. Quindi le capacità del corpo di auto guarigione, di riportarsi all’equilibrio, vengono migliorate, promosse da sostanze nutrienti, sostanze naturali antiossidanti che sono necessarie come input, come informazione che entra nel corpo per poter permettere al corpo di rispondere nel modo corretto e adatto affinché possa ritrovare il suo bilancio biochimico ormonale normale.

Parlaci un pò di questa tua ricerca che è stata fatta se non sbaglio in collaborazione con l’università di Creta e quella di Istanbul in Turchia. E’ stato un grosso lavoro e sono stati raggruppati tutti questi dati relativi ai polifenoli, questo gruppo di molecole naturali che si trovano nel tè verde e in altri cibi naturali e abbiamo visto che possono aiutare tantissimo a migliorare l’equilibrio ormonale del corpo in condizione di obesità.   E’ una condizione pro infiammatoria perché l’obesità è uno stato di infiammazione di per sé.

Se le persone in sovrappeso o obese misurano degli indici pro infiammatori, come la proteina c reattiva o altri indici d’infiammazione, di solito hanno questi indici alti a causa di questa condizione. Alla base di questo fuoco d’infiammazione c’è l’insulina. Per avere l’insulina così alta significa che si consumano cibi che sono assorbiti subito diventando zucchero e fanno alzare la glicemia.

Molte persone quando guardano i video che facciamo nel MY Lab e soprattutto quando ricevono i dati che hai reso disponibili tu dicono: “caspita questa cosa sento che è vera, però che paura, mi spaventa un pò”. Quando sento queste cose sono contento del nostro lavoro.
Cioè se lo scopo è quello di spaventarvi per una cosa del genere, sono contento che le persone siano spaventate. Perchè se c’è un burrone davanti a te e non lo sai, l’emozione giusta correggimi se sbaglio è aver paura.

Se sto andando a 100 all’ora e c’è un burrone è giusto essere spaventati. L’intenzione non è di spaventare, è di educare, di far vedere dove sono i pericoli veri, se uno sa ed è educato non c’è bisogno che si spaventi o che arrivi al pericolo. Quello che vorrei dire è che molto spesso la gente dice: “io mi sento privato di non poter mangiare i cibi che mi piacciono”. Ma molta gente usa l’eroina, la cocaina e dice che gli piace, non vuol dire che questa sia una cosa buona. E’ un esempio estremo ma calza perfettamente.

Una persona può imparare a trovare il piacere della vita, dei sapori, nel mangiare sano e naturale. Perché meno sono elaborati più sono gli aromi e i sapori, quindi uno può fare una selezione dei vari cibi e sentire il piacere degli stessi, senza dover avere bisogno delle cose che gli fanno male. Non siamo per il sacrificio, l’astinenza o cose del genere.

L’idea è trovare il piacere del cibo buono. Purtroppo si va a finire nel circolo vizioso della bramosia del cibo che ti fa male. Più male ti fa e più lo mangi. E’ un meccanismo che si crea. Inoltre vogliamo la facilità, mangiare cibi che fanno schifo e prendere una pillola che ripara tutto. NON SI PUO’ FARE!

Le medicine sono buone per sistemare dei problemi acuti come la polmonite, un infarto, un emorragia. Però a lungo termine il corpo ha dei criteri per poter continuare a funzionare nel modo corretto, non puoi buttargli lo zucchero e aspettare che funziona. Il corpo è così buono che potrebbe anche funzionare con lo zucchero però non lo può fare a lungo termine.

Ringrazio il Dottor Dimitris per tutte queste informazioni utili prese da ricerche scientifiche, non cose per sentito dire e vi dò appuntamento al prossimo articolo! Ciao!